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Fine Art. Fotografia, stampa ed arte

fonte: di martina montaldi

E’ indubbio che l’introduzione delle tecnologie digitali sia stata una rivoluzione copernicana per l’arte della fotografia, ma per certi aspetti non sempre positiva. Mi sembra che oggi si faccia molta più fatica che in passato ad affiancare al termine fotografia quello di arte.
Questo perché gli scatti digitali, riproducibili tutti uguali in milioni e milioni di copie con un solo click, non posseggono più, o sembrano non possedere più quella caratteristica di unicità e di artigianalità tipica del processo creativo tradizionale, che rende un’opera degna dell’aggettivo “artistica”.
O peggio, spesso la sorte di una fotografia digitale è quella di rimanere tale e perdere la bellezza dell’analogicità, della tangibilità e dell’esperienza concreta che si fa delle opere d’arte.
Il fotografo Franco Fontana ha detto: “Quello che manca al digitale è il feticismo del testimone! Bisogna che si tocchi la foto con mano.”
Ed è forse questo il nobile scopo della stampa Fine Art: far uscire la fotografia dalla virtualità del digitale e farci toccare (e vedere) l’immagine, nel modo più rispettoso dell’intenzione, artistica appunto, dell’autore.
La stampa Fine Art è attualmente il metodo migliore, e tecnologicamente più avanzato, per consentire ai fotografi di dar vita a vere e proprie serie di opere d’arte fotografiche, numerate, certificate e di elevatissima qualità, a partire da scatti digitali.
La Fine Art viene realizzata da speciali stampanti a getto d’inchiostro, (sì avete capito bene, le stampanti inkjet sono ancora le migliori), in grado di riprodurre fedelmente l’intera gamma cromatica, conservare anche i più piccoli dettagli delle zone d’ombra e di luce, ottenere un nero profondo e un perfetto punto di bianco nelle stampe bianco e nero.
Le stampanti Fine Art stampano con speciali inchiostri a solvente o a polvere, gestiscono fino a 12 differenti colori, contro i normali 4 delle stampanti domestiche. Questo garantisce la continuità dei toni cromatici senza passaggi bruschi fra un colore e l’altro.
Fondamentale per la stampa Fine Art è poi la qualità del supporto di stampa, carta o tela.
La carta usata è la regina della carta: in cellulosa di cotone 100% a ph neutro, declinata in diverse grammature e rifiniture, senza acidi, lignina e cloro.
Decisiva per la stampa Fine Art è anche la qualità del file digitale di partenza e il trattamento al quale viene sottoposto in fase di prestampa.
cappella sistina Roma
La combinazione di tutti questi elementi garantisce:

    elevata corrispondenza fra la foto scattata e la stampa
    massima resistenza alla luce e inalterabilità delle stampe a colori superiore ai 60 anni. Si evitano tutti i problemi relativi alla permanenza dei colori nelle foto a colori sviluppate con il metodo tradizionale (ne abbiamo parlato qui). La durata aumenta notevolmente per le stampe Fine Art in bianco e nero
    una qualità non ottenibile con altri metodi di stampa

Inoltre, la Fine Art recupera l’artigianalità dell’intero processo di stampa, che viene seguito fase per fase, realizzato in ambienti climatizzati a temperatura costante.
Fedeltà all’idea artistica originale, capacità di sfidare il tempo e artigianalità del processo. Eccoli di nuovo i connotati dell’opera d’arte. Insomma, se Michelangelo fosse stato un fotografo avrebbe stampato la Sistina in Fine Art.